Il Rischio Sismico

Il rischio sismico è la probabilità di danno a persone o cose derivante dall’occorrenza di un insieme di eventi diretti o indotti da un terremoto ed è dato dal prodotto dalla pericolosità, vulnerabilità ed esposizione.
 

L’Italia è un Paese ad elevato rischio sismico. In particolare, possiamo attribuire a diverse regioni della Penisola una pericolosità sismica medio-alta. Rispetto ad altri paesi come la California o il Giappone (nei quali la pericolosità è anche maggiore), l’Italia ha inoltre una vulnerabilità molto elevata a causa della notevole fragilità del suo patrimonio edilizio, nonché del sistema infrastrutturale, industriale e produttivo. Anche il terzo fattore, l’esposizione, si attesta su valori altissimi, in considerazione dell’alta densità abitativa e della presenza di un patrimonio storico, artistico e monumentale di elevato valore.

La Pericolosità sismica

La pericolosità sismica di un territorio è rappresentata dalla frequenza e dalla forza dei terremoti che lo interessano, ovvero dalla sua sismicità. Un territorio avrà una pericolosità sismica tanto più elevata quanto più probabile sarà, a parità di intervallo di tempo considerato, il verificarsi di un terremoto di una certa magnitudo.
 
La conoscenza della sismicità della nostra penisola è resa possibile dal grande numero di studi e documenti sugli effetti che i terremoti hanno provocato in passato nelle diverse aree geografiche.
 
Le prime considerazioni sulle caratteristiche sismiche del territorio italiano si possono rintracciare nei lavori a carattere sismologico di Bonito (“Terra tremante”, 1691) o di Vivenzio (“Istoria dé tremuoti…”, 1789). Ma è solo nel XIX secolo, con lo sviluppo delle scienze sismologiche, in particolare in Italia, che iniziano ad essere pubblicate ricerche sulle cause dei terremoti, sulla loro distribuzione geografica e le prime osservazioni sui diversi livelli di pericolosità sismica del territorio.
 
Negli ultimi anni gli studi di pericolosità sismica sono stati impiegati nelle analisi territoriali e regionali finalizzate a zonazioni (classificazione sismica o microzonazioni) e recepiti dalle Norme Tecniche per le Costruzioni del 2008.

Per ridurre gli effetti del terremoto, l’azione dello Stato si è concentrata sulla classificazione sismica del territorio e sull’applicazione di speciali norme per le costruzioni nelle zone classificate sismiche. La legislazione sismica italiana prescrive norme tecniche in base alle quali un edificio debba sopportare senza gravi danni i terremoti meno forti e senza crollare i terremoti più forti, salvaguardando prima di tutto le vite umane.

Indicazioni generali per la riduzione dei pericoli in casa

  1. Assicurarsi che g li oggetti pesanti siano ben ancorati alle pareti;
  2. controllare il camino e la copertura del tetto, assicurandosi che ogni oggetto sia ben saldo al proprio posto;
  3. mettere serrature a chiave nelle ante degli armadi, per evitare la loro apertura;
  4. installare lampadari leggeri;
  5. ancorare bene i mobili pesanti alle pareti;
  6. posizionare gli oggetti più pesanti nei piani più bassi degli scaffali;
  7. evitare che gli oggetti pesanti o in vetro siano sistemati su carrelli, poiché durante un terremoto si spostano facilmente;
  8. usare dei tubi flessibili per il collegamento dell ‘impianto all’elettrodomestico;
  9. posizionare estintori e sistemi antincendio nei locali di facile accessibilità;
  10. controllare il funzionamento degli interruttori centrali della luce, del gas e del l’acqua, per poterli chiudere immediatamente al momento del bisogno;
  11. evitare di mettere vasi e fioriere nei luoghi dove possono cadere;
  12. conservare i l materiale di pronto soccorso in luoghi d i facile accessibilità.

Indicazioni generali per la preparazione di un piano di emergenza familiare

  1. Assicurarsi dell’esistenza d i un piano di emergenza della Protezione Civile Comunale e Provinciale;
  2. studiare quanto è previsto dal piano della Protezione Civile Comunale;
  3. valutare come è inserita l’abilitazione nel contesto del piano della Protezione Civile Comunale;
  4. studiare quali sono le azioni previste dal piano;
  5. provare ed eseguire, con la famiglia, le azioni previste dal piano;
  6. supponendo che il terremoto avvenga di mattina, di sera o di notte, analizzare in qual i luoghi più probabili, si trovino i familiari ed individuare un luogo dove trovarsi dopo il terremoto, scegliendo fra quelli previsti dal piano d i Protezione Civile Comunale;
  7. indicare ai componenti della famiglia i luoghi più sicuri ed i più pericolosi della casa, stanza per stanza. Provare a giocare con i bambini assegnando per i luoghi pericolosi delle penalità;
  8. dare delle dimostrazioni a tutta la famiglia di come si chiudono gli interruttori centrali dei vari impianti (gas, luce, acqua, ecc.);
  9. provare a progettare e sperimentare un piano di emergenza familiare, nel caso non esista un piano di Protezione Civile.

Cosa fare quando arriva un terremoto (Durante)

cerca-riparo-1Cerca riparo all’Interno di una porta sotto una trave, un arco, in prossimità di un muro portante. Se rimani al centro della stanza potresti essere ferito dalla caduta di vetri, intonaco o altri oggetti;

 

cerca-riparo-2cerca riparo sotto un tavolo robusto sotto una trave, un arco, o sotto il banco se sei a scuola;

 

chiusura-interruttorichiudi gli interruttori generali del gas, corrente elettrica e acqua. In questo modo puoi evitare possibili incendi;

 

divieto-scalenon precipitarti fuori per le scale. Con i balconi e le terrazze, le scale sono lo parte più debole e insicura dell’edificio;

 

divieto-ascensorenon usare l’ascensore, si può bloccare;

 


in-auto
se sei in auto ferma il veicolo ai lati della strada, possibilmente lontano dalle line elettriche. Esci dall’auto e cerca un luogo sicuro;

 

divieto-sostanon sostare in galleria o sui ponti, possono crollare.

Cosa fare quando la scossa è terminata (Il Dopo)

esci-fine-scossaEsci alla fine della scossa e fai attenzione agli oggetti caduti a terra: vasi, tegole, vetri rotti. Potresti ferirti;

 

cerca-luogo-sicurocerca un luogo sicuro possibilmente in uno spazio aperto (piazza, campo sportivo, etc.);

 

allontanati-dalla-costaallontanati dalla costa potrebbe sorprenderti un’onda improvvisa;

 


divieto-blocco-stradenon bloccare le strade
, servono per i mezzi di soccorso. Usa l’auto solo in caso di assoluta necessità;

 

pericolo-ostacolo-soccorsinon ostacolare i soccorsi congestionando i sistemi di comunicazione (telefono, cellulare, internet);

 

cassetta-pronto-soccorsotieni a portata di mano una valigetta del pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio portatile e una coperta. Potrebbero servire in caso di bisogno;

 

aree-attesadopo lo scossa dirigiti verso le Aree di Attesa predisposte dalla Protezione Civile. Informati per sapere dove sono ubicate (vedi l’elenco e la mappa che seguono):